Thursday, September 27, 2007

Una soluzione ai problemi dell'open-source

"Quindi, tutti voi, proponete nuove idee, segnalate bug, dite cosa c’è che non va senza peli sulla lingua, insomma, aiutiamoci ad avere il miglior sistema operativo di sempre. Questo è lo spirito Open Source, aiutare, ognuno con i propri mezzi, anche se non si è programmatori." (oneOpenSource blog)

Tempo fa avevo espresso dei dubbi sul "movimento" Open Source nel mondo Linux, secondo me sempre più influenzato (negativamente) dalle varie "caste" dei progetti che lo compongono.
Bene, con le parole citate in cima a questo post mi sono definitivamente convinto che il movimento Open Source (e quindi anche quello Linux) sia diviso in infinite sfumature che partono e si mescolano a partire da due estremi principali:
  • Un movimento che proviene "dal basso", fatto prima di tutto dagli utenti che utilizzano il software e che contribuiscono enormemente alla "causa" dell'Open Source segnalando bugs e suggerimenti
  • Quello che proviene "dall'alto", fatto delle elite di sviluppatori che si formano intorno ai progetti Open più importanti (soprattutto il kernel Linux, ma non solo)
Quello che mi pare di capire è che la corrente "dall'alto" dia sempre meno ascolto a quella "dal basso", risultando nella progressiva nascita di un gigante dai piedi di argilla.
Io utilizzo molto come esempio la cerchia di sviluppatori del kernel, ma le mie considerazioni si applicano indifferentemente a moltissimi altri progetti (vedasi a titolo esemplificativo Gimp e alcune scelte a dir poco bislacche fatte dagli sviluppatori Ubuntu).

Concluderei dicendo che secondo me l'unico modo per far si che la testa del gigante ricominci ad ascoltare anche le altre parti del proprio corpo è farsi sentire, a iniziare dalle segnalazioni e dalle "proteste" che possiamo fare.
Come giustamente ha fatto osservare Dario Freddi con le parole che ho citato in alto.


P.S. Vi farei notare che il discorso sulla "partecipazione attiva" si applica paro-paro all'attuale situazione della politica italiana (leggasi: "prima di condannare i politici, pensiamo a quanto siamo disonesti ogni giorno nel nostro piccolo noi tutti cittadini italiani").

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