Thursday, October 23, 2008

Licenze di uccidere

Ieri è stata una giornata da dimenticare:io ero su un pullman quando è arrivata l'ondata di piena,
potente, continua, con onde, tronchi, lamiere e persino auto
trascinate da un fiume dove prima erano i campi, le case e persino un asilo.

Quelli che erano nelle loro auto hanno rischiato tutti, dal primo all'ultimo,
di morire (tanto qualcuno deve pur dirlo).

Non si poteva prevedere una simile quantità di pioggia, è vero,
ma appena l'ondata di acqua e fango è passata
ho visto le negligenze e le colpe macroscopiche:
argini e canali di dimensioni ridicole,
vecchi ponti che, ormai sostituiti dai nuovi, sono rimasti li a formare una comoda diga per la natura impazzita,
un servizio di allerta che ha funzionato nella migliore delle ipotesi con lentezza, nella peggiore con una leggerezza tale da far impallidire persino il più sbadato dei bambini all'asilo.
Ho visto le comunicazioni delle aziende preposte ai trasporti pubblici passare dal superficiale al ridicolo, mentre sotto i nostri finestrini l'acqua passava in 10 minuti da mezzo metro a un metro buono di altezza.

Ho visto vecchi stremati perchè rimasti aggrappati a un albero per ore,
mentre sarebbe bastato che qualcuno (sindaci, prefetti, capi e capetti di qualche ente non mi interessa) si fosse fatto carico per una sola volta delle proprie responsabilità
(quelle che si sbandierano solo in tempo di elezioni e di grandi proclama)
e bloccare al traffico una strada, la 195, che solo per miracolo non è diventata la tomba per tutti gli automobilisti che la percorrevano.

Bastavano 4 pattuglie (QUATTRO) a bloccare il flusso dei lavoratori
ed evitare così che tutti coloro che erano in auto rischiassero quello che hanno rischiato.

Ne sarebbero state necessarie di più di pattuglie, molte, tantissime di più,
per sbattere in galera gli idioti e i criminali che hanno rilasciato licenze edilizie
come si elargiscono le caramelle ai bambini.
Licenze per capannoni o case o asili!
Licenze per piccole dighe che hanno ostruito il passaggio dell'acqua
o che si sono trovate sul suo percorso.

Licenze per CINQUE morti che potevano essere cento.
Licenze per CINQUE famiglie che piangono di dolore e di rabbia.
Licenze per rubare, ammazzare e rimanere impuniti.

Licenze per la solita ipocrisia all'italiana che domani ci farà scordare
che i morti, gli sfollati e gli impauriti di ieri sono la responsabilità
di qualcuno.

Qualcuno che ha nomi e cognomi,
qualcuno che dovrebbe pagare per quello che è successo.

Perchè l'Italia di questo ha bisogno:
di nuove licenze.
Licenze per avere giustizia,
licenze per avere la certezza di essere al sicuro,
licenze per avere la tranquillità che merita chi ha sempre fatto la cosa giusta,
licenze che facciano sapere a chi la cosa giusta non l'ha mai fatta che non la farà franca.
Non questa volta.
Non con i morti sulla coscienza.


Nicola Orritos


P.S. Scusate, so che in Italia accadono ogni giorno cose come questa e forse anche peggiori, ma questa l'ho vista con i miei occhi e ho bisogno di scriverne: anche se forse non basterà a farmi stare meglio spero almeno che possa essere letta da qualcuno che può fare ben più di me.

Wednesday, October 1, 2008

Il mondo della moda

Non si parla più di Tibet... Anche le tragedie sono soggette alle leggi della moda.

P.S. Non si parla più di tante cose, ma per oggi una tragedia mi basta e mi avanza.